Esenzioni IRPEF per spese sportive dei figli : le ultime novità

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By Djamila Lazri Pubblicato il 4 Luglio 2024 16h30
Esenzioni IRPEF per spese sportive dei figli : le ultime novità
Esenzioni IRPEF per spese sportive dei figli : le ultime novità

Vuoi sapere se le spese sportive per i figli dei dipendenti possono essere esentate dall'IRPEF? Un recente accordo sindacale consente di convertire i premi di risultato in servizi del Piano di Welfare, inclusi i rimborsi per attività sportive. Ecco le ultime novità e chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate su come ottenere il massimo vantaggio fiscale per le famiglie.

Rimborso spese sportive figli dipendenti : una panoramica completa

Una Società ha recentemente sottoscritto un accordo sindacale che permette ai dipendenti di convertire il premio di risultato in beni e servizi del Piano di Welfare. Tra questi servizi, è incluso anche il rimborso delle spese sportive sostenute per i figli dei dipendenti. La domanda principale posta all'Agenzia delle Entrate riguarda la possibilità di esentare tali spese dall'IRPEF secondo quanto previsto dall'articolo 51, comma 2, lettera f-bis) del TUIR, che esclude alcune prestazioni dal reddito di lavoro dipendente.

La Società, considerando la recente modifica costituzionale avvenuta con la legge del 26 settembre 2023, n. 1, che riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva, ha avanzato la proposta di esentare queste spese dall'IRPEF. La proposta si basa sul riconoscimento del valore educativo e di istruzione dell'attività sportiva per i figli dei dipendenti.

l'interpretazione dell'agenzia delle entrate

L'Agenzia delle Entrate ha esaminato attentamente il quesito alla luce dell'articolo 51 del TUIR, che regola il trattamento fiscale dei redditi di lavoro dipendente. In particolare, l'articolo 51, comma 2, lettera f-bis) esclude dal reddito imponibile le somme, i servizi e le prestazioni erogati dal datore di lavoro per servizi di educazione e istruzione, inclusi servizi integrativi e di mensa, ludoteche, centri estivi e invernali, nonché borse di studio.

Secondo l'Agenzia, le esenzioni previste riguardano esclusivamente le prestazioni con finalità educative e istruttive rese nell'ambito scolastico o formativo. La circolare n. 28/E del 2016 specifica che l'esenzione si applica a servizi di istruzione ed educazione, come asili nido, scuole materne, ludoteche, centri estivi e invernali e borse di studio. In effetti, le borse di studio per i familiari dei dipendenti, incluse nella disposizione, completano i benefit educativi e sono riconosciuti anche servizi di trasporto scolastico, gite didattiche, visite d'istruzione e baby-sitting.

Per quanto riguarda le spese sportive, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che queste possono essere esentate solo se rientrano in iniziative scolastiche. La Società intende rimborsare le spese per corsi sportivi erogati da associazioni sportive, anche se svolti all'interno di istituti scolastici. Tuttavia, tali attività non sono considerate parte delle “iniziative incluse nei piani di offerta formativa scolastica”. Pertanto, le somme rimborsate devono essere tassate.

Le aziende che desiderano offrire benefit ai propri dipendenti attraverso piani di welfare devono considerare attentamente le disposizioni normative. Il rimborso delle spese per attività sportive dei figli, se non rientranti in iniziative scolastiche, non può beneficiare dell'esenzione fiscale prevista dall'articolo 51, comma 2, lettera f-bis). Le aziende dovranno quindi tassare tali rimborsi come reddito di lavoro dipendente.

In sintesi, una Società ha sottoscritto un accordo sindacale che permette ai dipendenti di convertire il premio di risultato in beni e servizi del Piano di Welfare, inclusi i rimborsi per attività sportive dei figli. La Società ha chiesto all'Agenzia delle Entrate se tali rimborsi possano essere esentati dall'IRPEF secondo l'articolo 51, comma 2, lettera f-bis) del TUIR, che esclude alcune prestazioni dal reddito di lavoro dipendente. L'Agenzia ha chiarito che l'esenzione si applica solo a servizi educativi scolastici, come asili nido, scuole materne, ludoteche e borse di studio. Pertanto, le spese sportive rimborsate, non essendo parte delle iniziative scolastiche, devono essere tassate. Le aziende devono quindi considerare attentamente le normative quando offrono benefit ai dipendenti.

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Mi chiamo Mila, sono una redattrice appassionata nel campo della finanza per Primissima.it. La mia avventura nel mondo finanziario è iniziata durante i miei studi universitari in Economia e Gestione delle Imprese. Da allora, mi dedico alla scrittura e all'analisi di tendenze di mercato, strategie di investimento e notizie economiche, con l'obiettivo di rendere i concetti finanziari accessibili a tutti.

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