In una drammatica escalation di eventi metereologici, il nord-occidentale Italia sta affrontando una delle peggiori crisi naturali degli ultimi decenni. Con Cogne isolata e Macugnaga sommersa dal fango, la situazione richiede interventi urgenti e massicci. Le conseguenze della tempesta non risparmiano nemmeno i paesi vicini, con morti registrati in Svizzera e Francia. Scopri i dettagli di questa catastrofe senza precedenti e le misure drastiche che si stanno attuando per salvare vite e ripristinare l'ordine.
Piemonte in ginocchio: richiesta ufficiale di stato di emergenza
Il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha ufficialmente richiesto lo stato di emergenza a seguito delle devastanti piogge che hanno colpito le province del Verbano Cusio Ossola, Torino e Vercelli. La richiesta, motivata da danni ingenti e urgenti bisogni di intervento, ammonta a una prima stima di 25 milioni di euro. Questo fondamentale passo apre la strada a una risposta coordinata e finanziata per fronteggiare la crisi. Nei prossimi giorni, sono previsti sopralluoghi per pianificare le azioni di ricostruzione e mitigazione dei rischi futuri.
Mentre il Piemonte si mobilita per rispondere all'emergenza, altre regioni non sono state risparmiate. L'allerta gialla perdura su Veneto, Friuli Venezia Giulia, Adige, Emilia Romagna e Milano, dove la situazione rimane tesa con continuo monitoraggio dei torrenti e delle zone più a rischio.
Friuli venezia giulia: una regione sotto assedio meteorologico
Nel Friuli Venezia Giulia, il maltempo ha causato danni significativi, con circa 70 interventi dei Vigili del fuoco necessari in un solo pomeriggio. Le zone più colpite sono il Pordenonese e la Bassa Friulana, dove fortunatamente non si registrano feriti. La situazione è critica anche a Sacile, dove una grande pianta si è abbattuta su una pista ciclopedonale, provocando danni ingenti e interrompendo il traffico ferroviario sulla linea Sacile-Gemona. Questo ha reso necessario l'uso di bus sostitutivi per garantire il trasporto dei passeggeri.
A Udine, la Protezione Civile sta gestendo decine di segnalazioni per allagamenti e danni strutturali causati dalle raffiche di vento che hanno scoperchiato i tetti. Gli interventi sono complicati dalla necessità di coordinare azioni rapide in diverse aree contemporaneamente, evidenziando l'urgenza di rafforzare le infrastrutture e i sistemi di emergenza locali.