Riduzione al 18,9% della popolazione a rischio povertà in Italia nel 2023

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By Djamila Lazri Pubblicato il 7 Maggio 2024 13h00
Riduzione al 18,9% della popolazione a rischio povertà in Italia nel 2023

Il 2023 ha portato una ventata di speranza per molte famiglie italiane con una riduzione significativa dei rischi di povertà ed esclusione sociale. Ma come si distribuisce questo cambiamento tra le diverse regioni d'Italia? Scopriamo insieme i dettagli dietro i numeri e come le varie aree stanno rispondendo alle politiche di sostegno attuate.

Dettaglio dei cambiamenti nelle diverse regioni italiane

La riduzione del rischio di povertà o esclusione sociale a livello nazionale è passata dal 24,4% del 2022 al 22,8% del 2023. Analizzando più da vicino i dati regionali, emerge un quadro differenziato. Il Nord e il Nord-est hanno registrato la minore incidenza di rischio di povertà, scendendo all'11%, mentre il Centro ha mantenuto una percentuale stabile del 19,6%. Tuttavia, è nel Mezzogiorno che si osserva la riduzione più marcata, con un calo dal 40,6% del 2022 al 39% del 2023. Anche l'indicatore di povertà in questa regione mostra un miglioramento, passando dal 33,7% al 32,9%.

Nonostante la generale tendenza positiva, alcune regioni hanno visto un aumento nella grave deprivazione materiale e sociale. Questo indicatore è cresciuto dal 4,5% al 4,7% su scala nazionale, con incrementi più significativi nelle regioni del Centro, del Sud e delle Isole, dimostrando che le sfide rimangono importanti in queste aree.

Analisi dei dati per tipo di famiglia e impatto delle misure di sostegno

Il 2023 ha portato miglioramenti per diverse configurazioni familiari. Famiglie con quattro componenti hanno visto una diminuzione del rischio di povertà dal 24,8% al 21,8%, mentre le coppie con due figli hanno registrato un calo dal 23,4% al 20,6%. Anche le famiglie con un solo figlio hanno beneficiato di una riduzione significativa, passando dal 21,3% al 19%.

Il supporto attraverso l'Assegno unico universale per i figli si è rivelato decisivo, ma le famiglie più numerose e quelle con membri stranieri hanno mostrato vulnerabilità maggiori. La quota di famiglie con tre o più figli e bassa intensità di lavoro è aumentata dal 3,5% al 6%, e quelle con componenti stranieri hanno visto un lieve incremento nel rischio di povertà dal 39,6% al 40,1%. Questi dati sottolineano l'importanza di continuare a sviluppare politiche mirate che possano affrontare efficacemente le disuguaglianze persistente.

I dati del 2023 ci offrono una visione cauta ma ottimista sulle politiche di contrasto alla povertà in Italia. Resta essenziale, però, continuare a monitorare e potenziare le misure di sostegno per assicurare che nessun cittadino debba rimanere indietro in questa battaglia costante contro la povertà e l'esclusione sociale.

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Mi chiamo Mila, sono una redattrice appassionata nel campo della finanza per Primissima.it. La mia avventura nel mondo finanziario è iniziata durante i miei studi universitari in Economia e Gestione delle Imprese. Da allora, mi dedico alla scrittura e all'analisi di tendenze di mercato, strategie di investimento e notizie economiche, con l'obiettivo di rendere i concetti finanziari accessibili a tutti.

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