L'accordo tra Poste Italiane e i sindacati promette un futuro di stabilità e nuove opportunità lavorative. Scopri tutti i dettagli di questa svolta epocale e come potrebbe influenzare il mercato del lavoro italiano.
Un accordo storico con i sindacati
Poste Italiane ha recentemente siglato un importante accordo con i sindacati che rappresenta una svolta significativa nelle politiche occupazionali. Questo accordo prevede un turnover del 75% e l’assunzione di oltre 3.600 nuovi lavoratori entro il 2024.
L'intesa, raggiunta con Slp Cisl, Slc Cgil, Uilposte, Confsal, Failp-Cisal e Fnc Ugl, mira a garantire un incremento stabile dell'organico. Il segretario generale della Slp Cisl, Raffaele Roscigno, ha sottolineato l’importanza di questo risultato, evidenziando come l’accordo permetterà di stabilizzare e assumere più personale, migliorando così la qualità dei servizi offerti da Poste Italiane.
Secondo l’accordo, entro il 2024 ci sarà un incremento netto di 3.374 lavoratori, escludendo le sportellizzazioni. Questo processo di evoluzione organizzativa garantirà l’efficientamento dell’azienda grazie a interventi di esodo volontario incentivato.
Dettagli sulle nuove assunzioni e le stabilizzazioni
Uno degli aspetti più rilevanti dell’accordo riguarda le politiche di lavoro part-time e la salvaguardia dei lavoratori. Per chi non è idoneo al motomezzo per cause antropometriche o per gravi patologie, è prevista la ricollocazione in altri ambiti, al fine di procedere alla conversione. Inoltre, per la mobilità volontaria, sono stati mantenuti tre livelli: provinciale, regionale e nazionale.
I criteri di stabilizzazione sono stati definiti con precisione. Entreranno in graduatoria coloro che hanno prestato attività dal 2014, con un arrotondamento per periodi superiori ai 15 giorni riportati al mese. Inoltre, i punteggi verranno aggiornati ogni anno al 31 gennaio. La graduatoria ed i criteri cesseranno il 31 dicembre 2026.
Le persone destinatarie di una leva tra mobilità regionale o nazionale, conversione o sportellizzazione, non potranno avvalersi di un’altra leva nell’arco dello stesso anno solare. Questo per garantire un processo di stabilizzazione e crescita organica ben strutturato e regolamentato.
Con questo accordo sulle politiche attive, i sindacati auspicano di chiudere rapidamente il nuovo contratto, alla luce dell’incremento dei ricavi recentemente comunicato dall’amministratore delegato di Poste. Tuttavia, permane una forte opposizione al piano di privatizzazione dell’azienda predisposto dal Governo.