Come i controlli capillari su cappotti e caldaie, introdotti dal recente decreto legge, stanno portando alla luce frodi miliardarie. I tecnici e i vigili urbani dei Comuni sono ora in prima linea per garantire la corretta esecuzione dei lavori di efficientamento energetico. Continua a leggere per capire le implicazioni di questa rivoluzione nei bonus edilizi!
Arrivano i controlli fisici : una svolta per il superbonus
Il decreto legge 39 del 30 marzo 2024, attualmente in discussione per la conversione in legge, prevede un aumento significativo dei controlli sui lavori di efficientamento energetico. A differenza dei precedenti controlli documentali, questa nuova misura prevede ispezioni fisiche condotte dai tecnici comunali e dai vigili urbani. Queste verifiche mirano a garantire l'effettiva realizzazione dei lavori dichiarati, in risposta ai numerosi casi di frode che hanno finora coinvolto ingenti somme di denaro.
Il direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha rivelato che i controlli hanno già portato alla scoperta di illeciti per circa 15 miliardi di euro. I costi complessivi dei bonus edilizi, inclusi i superbonus, sono stimati in 219,5 miliardi di euro nel quinquennio 2020-2024, di cui una larga parte attribuibile proprio al superbonus.
Implicazioni legali e finanziarie dei nuovi controlli
Con il nuovo decreto, il governo punta a bloccare la circolazione dei crediti d'imposta e gli sconti in fattura precedentemente sfruttati per frodi. La nuova normativa stabilisce misure drastiche per la cessione dei crediti, che trovano una stretta definitiva, soprattutto per le agevolazioni riguardanti l'abbattimento delle barriere architettoniche, l'ultima ad essere rimasta esente fino al decreto 212 del 29 dicembre 2023.
Il relatore del decreto in Senato, Giorgio Salvitti di Fratelli d'Italia, e il presidente della Commissione Finanze del Senato, Massimo Garavaglia, stanno discutendo le modalità di implementazione dei controlli che riguardano non solo i lavori futuri, ma anche quelli già eseguiti. La volontà è quella di coinvolgere i Comuni in modo attivo e incentivato, considerando una percentuale del 30% sugli importi recuperati grazie ai controlli, da destinare agli enti locali.
Inoltre, i Comuni avranno la possibilità di richiedere un controllo fisico post-intervento per verificare la reale esecuzione dei lavori e il conseguimento degli obiettivi di efficienza energetica dichiarati, come la realizzazione dei cappotti termici o l'installazione di caldaie a norma.
Questa mossa rappresenta un cambiamento radicale nella gestione dei bonus edilizi in Italia, con una marcata intensificazione dei controlli e un'impostazione più severa nei confronti delle frodi, garantendo così una maggiore trasparenza e efficienza nell'uso delle risorse pubbliche destinate all'efficientamento energetico.